Umani: razza dalla scarsa memoria. Questo non è un elenco. Ma è per voi lo stesso.

Kevin Spacey

Amo il cinema, per l’influenza del suo immaginario e seguo da appassionata molte serie tv, per le narrazioni che riescono ad imbastire. House of Cards tra le altre. Da giorni leggo i giornali ed il mio stato d’animo è passato dalla sorpresa iniziale, dovuta a: ‘non capisco cosa vi sconvolga’, al presente sconforto, dovuto a: ‘ma che davvero?’. Sono profondamente amareggiata dalla dimostrazione che la rete ci offre (o causa addirittura) dell’incapacità generale di distinguere etica da morale, talenti artistici e virtù intellettuali da pulsioni istintive seppur non giustificabili e condannabili, il pubblico dal privato, l’immaginario collettivo dalle scelte soggettive.

La natura umana è complessa e presenta molte sfaccettature. Ognuna deve essere oggetto di indagine da parte di chi ne ha il diritto. Ed ogni indagine è giusto che produca delle conseguenze. I tribunali servono a questo. Quando lavoro, amo circondarmi di belle persone. Potendo scegliere, ovviamente, non sceglierei mai di far lavorare chi infanga la stessa natura. Come tutti penso. Ma se scoprissi che uno dei miei tesisti, per cui ho difeso la lode in sede di discussione di laurea, si macchiasse di una colpa imperdonabile, avrebbe avuto, la mia lotta, meno valore? Non lo credo. Penserei che il suo lavoro sia meno valido? Non ne vedrei il motivo.

Questo imperante desiderio di revisionismo storico non lo capisco. Non lo trovo sensato. Sto pensando, per esempio, a tutto il trambusto nelle Americhe per l’abbattimento delle statue di Cristoforo Colombo per ogni dove. A voler prendere questa posizione, dovremmo riscrivere completamente la storia dell’arte, oltre a quella del cinema e quella politica. L’immaginario è plasmato dalla storia, ma non retroattivamente. Esso va letto ed analizzato contestualmente al suo sviluppo. Il contrario lo trovo codardo. Il passato passa. Rinnegarlo non aiuta a cambiarlo. E l’imbarazzo che ci provoca, dovrebbe farci riflettere piuttosto che gettarci nel panico. Riflettere per  il futuro.

I fatti di questi giorni, come la scelta di rigirare un film già concluso, con trailer pronto e pellicola consegnata per la proiezione in anteprima (“All the money in the world” di Ridley Scott, le cui scene con Kevin Spacey verranno completamente rigirate) mi mostrano una tale confusione in questo senso, così poco gratificante, che ho deciso di buttar giù un piccolo elenco. Senza un ordine logico, ma tanto per provocare quel briciolo di coscienza che ognuno di noi dovrebbe interrogare prima di sputar sentenze.

Woody Allen - Dylan Farrow
Woody Allen – Dylan Farrow

Inizierei da Woody Allen. Perché no. Nel 1992 la figlia adottiva, Dylan Farrow, denunciò pubblicamente di esser stata abusata sessualmente dal padre. Aveva 7 anni. “Ricordo che mi parlava mentre abusava di me, sussurrandomi che ero uno brava ragazza, che quello era il nostro segreto, e promettendomi di portarmi a Parigi e di farmi recitare nei suoi film” racconta Dylan al New York Times nel 2014. Il giudice Elliot Wilk, incaricato di decidere dell’affidamento di Dylan, scrisse nella sentenza: “probabilmente non sapremo mai cos’è successo il 4 agosto 1992. Le dichiarazioni credibili di Ms Farrow e Mr Allen provano comunque che l’atteggiamento di Mr Allen verso Dylan è stato scandalosamente inappropriato e che misure devono essere prese per proteggerla”. La custodia dei figli della coppia venne concessa in esclusiva a Mia Farrow, mentre ad Allen venne negato il permesso di visitare Dylan. Sempre nel 1992 Allen fu ancora al centro di scandali: Mia Farrow, trovò a casa del regista delle fotografie di Soon-Yi Farrow Previn, sua figlia adottiva, nuda ed in pose indecenti. L’età stimata della ragazza all’epoca era di circa 19-22 anni. Allen la sposerà nel 1997 a Venezia con rito civile. La cerimonia fu celebrata dal sindaco Massimo Cacciari.

Lewis Carroll
Lewis Carroll bacia Alice Liddell

Passiamo a Lewis Carrol? Ma  certo. In fondo a chi non piace ‘Alice nel Paese delle meraviglie’? Per chi non lo sapesse, il Reverendo Charles Lutwige Dodgson (Daresbury, 1832 – 1898),  in arte Lewis Carroll, aveva una vera passione per le sue ‘amiche-bambine’ che amava fotografare in molte pose, spesso nude. Alice Liddell, la bambina di 8 anni che inspirò il personaggio di ‘Alice nel Paese delle Meraviglie’ era indubbiamente la sua preferita (Lewis aveva all’epoca già più di 30 anni), motivo per cui ne abbiamo molte rappresentazioni. Un esempio della loro innocenza lo vedete qui accanto. Va riconosciuto al Reverendo, comunque, che prima di morire si assicurò che dopo la sua morte queste fotografie venissero distrutte o restituite alle bambine o ai loro genitori per evitare che si imbarazzassero da adulte.

Pablo Picasso e Françoise Gilot - Foto di Robert Capa
Pablo Picasso e Françoise Gilot – Foto di Robert Capa

Che dire di Picasso? Nel 1917 a 36 anni, lavorando con Cocteau alla creazione delle scenografie per lo spettacolo “Parade”, conobbe Olga Khokhlova, 16 anni. La sposò nel 1918, quando aveva 17 anni. Ebbe da lei un figlio, Paulo. Continuando a coltivare il suo spirito bohémien, nel 1927, all’età di 46 anni, seduce Marie-Therese Walter per farle un ritratto: la giovane aveva 17 anni. ll loro rapporto continuò in segreto, finché lei confessò di essere incinta. Nel 1944, a 63 anni, conobbe l’unica donna che ebbe il coraggio di lasciarlo (cosa che le costò lo spegnimento di una sigaretta in faccia da parte dell’artista): una sua allieva 22enne, Francoise Gilot, da cui avrà due figli. Ne 1954 Picasso incontra Dora Maar a Parigi mentre lei era intenta a giocare con un coltello a prendere la zona tra le dita (prendendosi spesso le dita stesse). La prese per gioco e continuò a giocare con lei tutta la vita. Nel 1954 incontrò la sua ultima fiamma, una donna divorziata, la ventottenne Jacqueline Roque. A testimonianza delle sue virtù relazionali, nel 1977 Marie-Therese si impiccò, nel 1986 Jacqueline si sparò un colpo di pistola in testa, il figlio Pablito morì suicida  bevendo candeggina lo stesso giorno del funerale del nonno. Dora subì diverse crisi depressive e si sottopose a diverse cure estreme come l’elettroshock e psicoanalisi, ma non si suicidò “per privarlo della soddisfazione di vederla morire per lui”. Morì sola nel 1997.

Charlie Chaplin e Lita Grey
Charlie Chaplin e Lita Grey

Ma andiamo avanti. Secondo la biografia scritta nel 2014 da Peter Ackroyd, Charlie Chaplin raggiunse lo status di “uomo più famoso del mondo” a 26 anni e andò a letto con circa 2.000 donne nel corso della sua vita e a ogni festa “imitava gli orgasmi delle donne più in vista del tempo”(e fin qui…). Nel 1920, all’età di 31 anni, Chaplin incontra quella che sarebbe diventata la sua seconda moglie: Lillita MacMurray, di anni 12.  Lillita, in seguito Lita Grey, rimase incinta di Chaplin a 16 anni. Intimorito da una possibile denuncia, Chaplin la sposa nel 1924. Il matrimonio dura pochi anni. Nel 1943, a 54 anni,  Chaplin sposa la figlia del drammaturgo premio Nobel Eugene O’Neill, Oona. Oona aveva 18 anni, ed era reduce da una storia con Jerome D. Salinger. Eugene, della stessa età di Chaplin, disereda Oona.

Renate Langer roman Polanski
Roman Polanski accusato di nuovo di stupro dall’attrice tedesca Renate Langer

Ma possiamo andare ancora avanti. Corey Feldman, ai tempi dei Goonies, a 14 anni, accusa i produttori di aver abusato sessualmente di lui: “In quegli anni andava così, io stavo steso e fingevo di dormire mentre questi uomini mi facevano di tutto”. Lo scrittore francese Alain Robbe-Grillet a 79 anni dichiara alla rivista “Lire”: ‘‘Dall’eta’ di 12 anni io amo le ragazzine e le adolescenti più o meno puberi. Io non ho mai nascosto questo mio desiderio e non l’ho mai neppure cambiato”Umberto Saba è accusato di aver sedotto e condotto alla bisessualità il suo  allievo allora adolescente Emanuele Almansi, con cui non nasconderà mai una relazione. Roman Polanski è già alla quarta accusa di violenza su minorenne. La sua prima condanna risale al 1977, quando Samantha Geimer  all’epoca tredicenne, denuncia lo stupro del regista nel 1977 nella casa di Jack Nicholson. Per questo il regista  rimane per 42 giorni in prigione, poi fugge in Europa e sconta altri 10 mesi di reclusione in Svizzera su mandato degli Stati Uniti. Attualmente Polanski non può più mettere piede negli USA, dove su di lui pende un mandato di cattura.  Michelangelo Merisi da Caravaggio a 33 anni uccide Ranuccio Tommaso da Terni con un colpo mortale di spada per un ‘fallo contestato al gioco della pallacorda’. Sir Arthur Conan Doyle crede alle fate e si fa aiutare da Houdini per indagare sui casi di misteriosi spiriti, ecc., ecc., ecc.

Insomma. Io dico che dovremmo uscire dalla trappola della rete che frullando i contenuti, finisce di frullarci anche il cervello. E provare a vivere il presente per quello che è.

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